mercoledì 28 aprile 2010

Inaugurazione sede gruppo archeologico Ghedese


Il discorso inaugurale letto dal nostro Gruppo:

Un saluto cordiale alle autorità politiche, religiose e a voi tutti che siete qui per condividere un momento importante e significativo per il Gruppo Archeologico di Ghedi. Sono trascorsi parecchi anni da quando ha iniziato a prendere corpo l’idea del recupero di questo edificio, ma anche se sono passati 13 anni ,siamo arrivati a concludere questa casa, picola ma importante, di cui siamo veramente orgogliosi.

Pensando alla storia di questo edificio e del nostro Gruppo, il ricordo va anche a quei collaboratori che oggi non ci sono più ma che molto hanno dato: ci rivolgiamo a Piero Lussignoli ed a Gino Bodeo a cui va un pensiero affettuoso.
Necessario, prima del taglio del nastro, è fare una breve memoria del percorso che ha avuto la sistemazione di questa casetta e della sua storia.
Era il 1997 quando questo piccolo edificio si trovava in notevole stato di degrado e doveva essere demolito nell’ambito di un progetto di recupero immobiliare privato che riguardava gli edifici circostanti. Su segnalazione del Gruppo Archeologico di Ghedi, l’allora amministrazione Scalvenzi, nella persona dell’assessore all’Urbanistica Tarcisio Lanfredi, decise di acquisire l’immobile nell’ambito della convenzione con l’operatore privato.
L’Amministrazione stessa e la successiva Amministrazione Guarneri stipulò con il Gruppo Archeologico una convenzione per il recupero dell’edificio. Con il contributo comunale, in accordo con le Soprintendenze competenti, il Gruppo iniziò dapprima i necessari sondaggi archeologici, i rilievi e gli studi stratigrafici degli alzati e successivamente iniziò il restauro completo dell‘edificio. Sottolineiamo la peculiarità di un indagine che ha messo in relazione in modo scientifico lo scavo archeologico e le strutture architettoniche.

Il lavoro svolto ha dato dei risultati inaspettati sulla consistenza del deposito archeologico, offrendo un excursus cronologico che va all’incirca dal VII al XVII sec., quasi 1000 anni di storia che rappresentano un elemento abbastanza raro se riferito ad un contesto rurale lontano dai grandi centri urbani. Curiosa e stimolante fu la scoperta di un piccolo dado da gioco in avorio di età medievale: da qui è nata l’idea di denominare l’edificio “la Casa del Dado”.
Questi interventi hanno dato la possibilità di restituire alla Città di Ghedi un frammento significativo della propria storia. Ci auguriamo che la cittadinanza e le prossime generazioni sappiano apprezzare e valorizzare questa testimonianza, e che essa possa essere un esempio per la tutela e la valorizzazione di contesti di valenza storica presenti sul nostro territorio - ben più numerosi di quanto si possa pensare - ma anche un punto di partenza per altre analoghe iniziative e per la costruzione del Museo della Città.

Concluse le indagini tecniche, visto l’interesse dei materiali, si è deciso di far eseguire uno studio scientifico degli stessi e sulla base di questi risultati abbiamo deciso di proporre alla Soprintendenza Archeologica un progetto espositivo dei reperti rinvenuti. Dopo il benestare della stessa abbiamo proceduto alla realizzazione del progetto e la mostra si è concretizzata con il sostegno della Pro loco, con il contributo della BCC dell’Agrobresciano e dell’Attuale Amministrazione Borzi e ringraziamo tutti per averci dato questa significativa opportunità.

Ringraziamo inoltre tutti gli artigiani e le ditte che hanno collaborato ai lavori di restauro e di allestimento della mostra e tutti coloro che, a vario titolo, hanno dato un contributo per arrivare a ciò che oggi andiamo ad inaugurare.

Nel ringraziare tutti voi per la vostra partecipazione di oggi, ci auguriamo che il recupero di questo piccolo frammento di storia e di cultura della nostra città possa essere davvero considerato un inizio ed un esempio da seguire.
Auguriamo buona visita e ricordiamo che a seguire ci sarà un rinfresco offerto dal Nostro Gruppo.

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