mercoledì 24 marzo 2010


MASSI ERRATICI, CULTI AD ERCOLE?


I massi erratici di Monterchi per varietà ed importanza non hanno il dovuto risalto.

Nel nostro territorio differiscono da quelli dell’arco alpino per alcuni tratti.A dire il vero da un punto puramente geologico molti sono semplicemente enormi massi precipitati dalle cime dei monti.Risultanze che siano opere di ghiacciai non, ve ne sono, ma è indubbio che alla fine per siano stati visti come espressione del soprannaturale…

Certamente l’orientamento e un allineamento astronomico non sono stati ancora studiati, però in certi punti del nostro territorio si ha la sensazione di sprofondare nella storia più remota.

Molti massi (ricordiamo che la “tina” è pur sempre un masso affiorante.) sono stati usati scavandoli, come tombe. Questi massi chiamati avelli si riscontrano soprattutto nel nord Italia ed è stupefacente trovarne uno così importante a sud.

Altri sono incisi con coppelle e a volte vi sono segni di scalpellate, ma, purtroppo questo vizio di vedere utilità in tutte le cose umane ci fanno perdere la facoltà del “vedere”.

Interessante è pure il culto che in diverse regioni è abbinato a questi enormi massi: il culto ad Ercole o Eracle.

Sicuramente i romani si sono impossessati del culto ma ricordiamoci che sotto vari nomi già nel X a.C in diverse località si onorava un semidio con una forza enorme

che spostava massi giganteschi…

Nel prossimo numero tratteremo la corrispondenza archeo-astronomica di coppelle incise su questi manufatti, scoprendo analogie incredibili tra incisioni e costellazioni… alla prossima.

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